ACIDO LATTICO E DOLORI DEL GIORNO DOPO: QUAL È LA CONNESSIONE?

ACIDO LATTICO E DOLORI DEL GIORNO DOPO: QUAL È LA CONNESSIONE?

ACIDO LATTICO, davvero è lui il responsabile dei dolori del giorno dopo?

NO, NON E’ L’ACIDO LATTICO

il colpevole non e’ l’acido lattico, ma allora di chi e’ la colpa?

Ancora nel 2024, è comune sentire persone lamentarsi dei dolori provocati dall’acido lattico nei due o tre giorni successivi all’allenamento.

Con l’articolo di oggi, cercheremo di definire e chiarire innanzitutto cos’è l’acido lattico e a cosa sono dovuti i dolori post-allenamento.

Acido lattico, cos’è?

ACIDO LATTICO (in FISIOLOGIA) – Fonte Wikipedia:

” È un ossiacido il cui gruppo carbossilico può dissociarsi in soluzione e liberare un idrogenione (H+). Nell’ambiente endocellulare, a pH fisiologico, l’acido lattico è dissociato per oltre il 99% in due ioni: ione lattato (La-), carico negativamente, e ione idrogeno (H+), carico positivamente. Per questo motivo è più corretto parlare sempre di lattato e ioni idrogeno, piuttosto che di acido lattico. “

Chiaro? Per me NO!!!

Spieghiamo in modo chiaro le funzioni dell’acido lattico durante l’attività fisica.

Il Tessuto Muscolare necessita del Sangue per ottenere l’energia essenziale per le sue funzioni di contrazione e rilassamento. Durante l’esercizio Anaerobico, la fonte principale di energia è il “GLUCOSIO”, mentre nell’esercizio Aerobico sono gli “ACIDI GRASSI”. Questi ultimi, reagendo con l’Ossigeno (O2), producono l’ATP necessario per la contrazione muscolare.

Dieta a Isernia
Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

QUANDO SI FORMA L’ACIDO LATTICO?

La massima produzione di ATP (Adenosina Trifosfato) avviene attraverso vie metaboliche aerobiche come la glicolisi-ciclo dell’acido citrico. Se la cellula dispone di un’adeguata quantità di ossigeno, sia il glucosio sia gli acidi grassi possono essere metabolizzati per ottenere ATP attraverso la fosforazione ossidativa. Quando la richiesta di ossigeno supera la disponibilità, il metabolismo del glucosio segue la via anaerobica. E’ proprio in questo contesto di scarsità di ossigeno nella cellula, che il piruvato (che è il prodotto finale della glicolisi) viene convertito in ACIDO LATTICO ed entra nel ciclo dell’acido citrico. Ed è proprio qui che, mentre ci si allena si iniziano a sentire dolori localizzati al muscolo interessato con conseguente perdita di forza, tanto è vero che, in genere, uno sforzo anaerobico non può essere sostenuto per periodi lunghi. Una volta ultimato lo sforzo, il LATTATO in circolo, viene smaltito dal fegato in piruvato e successivamente, di nuovo, in glucosio che il sangue continuerà ad apportare al Tessuto muscolare.

Questa ESTREMA SEMPLIFICAZIONE è servita per far capire, in una decina di righe che la formazione di ACIDO LATTICO è del tutto momentanea e che quest’ultimo viene a formarsi sostanzialmente perché il nostro organismo è come se andasse in emergenza per la mancanza di ossigeno ed infatti, mentre si è intenti in sforzi del genere si tende ad aumentare il ritmo della respirazione, questo perché il nostro corpo richiede sempre più ossigeno, ma nel contempo espelle Anidrite Carbonica (CO2).

In genere, comunque, il nostro corpo riesce a smaltire la presenza di lattato all’interno dell’organismo nelle successive 2 ore a seguito dell’allenamento.

Compreso, dunque, che il “DOLORE DEL GIORNO DOPO” non è causato dall’ACIDO LATTICO, capiamo ora da cos’è dovuto.

VI PRESENTO I D.O.M.S. – Delayed Onset Muscle Soreness

D.O.M.S. – Dolori Muscolari ad Insorgenza Ritardata.

Svelato il mistero dell’ACIDO LATTICO, parliamo ora dei DOMS e cioè dei dolori muscolari ad insorgenza ritardata, i quali, a seguito di una seduta di allenamento molto intensa, a volte, ci accompagnano per i successivi 2-3 giorni. Ma perché ciò accade?

Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare cosa, effettivamente causa i DOMS. Proviamo a pensare quando è stata l’ultima volta che abbiamo provato il dolore “gratificante” di questo fenomeno.

A me verrebbe da dire in uno o più di questi casi:

  • non ci alleniamo da almeno una settimana;
  • aumentiamo i carichi in maniera non graduale;
  • proviamo un nuovo allenamento.

Siete d’accordo? Credo di si!!

Bene, ora proviamo a generalizzare esplicitando questi casi e contestualizzandoli, dunque:

  • non ci alleniamo da almeno una settimana – STIMOLO INFREQUENTE
  • aumentiamo i carichi in maniera non graduale – INTESITA’ DI CARICO ELEVATA;
  • proviamo un nuovo allenamento – MOVIMENTO SCONOSCIUTO (sia dal nostro Sistema Nervoso Centrale e sia dal Sistema Muscolare).

D.O.M.S. E STIMOLO INFREQUENTE.

Un esempio di stimolo infrequente può essere il cambio di schema motorio, cioè se siamo seguendo degli allenamenti per la forza come i 5×5 e variamo con degli schemi 4×10 o 3×12, potremmo avere la comparsa dei DOMS a causa dell’aumento di volume dell’esercizio.

Ma allo stesso tempo, se non ci si allena per un determinato periodo di tempo, che può essere più o meno elevato in base alla preparazione atletica del soggetto, quando si andrà ad effettuare un nuovo allenamento (magari anche non molto pesante) è probabile che i DOMS si ripresenteranno, in quanto l’organismo si sarà “disadattato” ad un determinato schema motorio.

D.O.M.S. causati da INTESITÀ DA MANCATO ADATTAMENTO AL CARICO – INTENSITÀ ELEVATA

Oltre all’aumento di Volume (cioè il totale delle rep) anche uno spropositato aumento del carico non graduale potrebbe portare al verificarsi dei DOMS, in quanto, di nuovo, l’organismo è “disadattato” a tale sforzo, sebbene, in questo caso, conosce lo schema motorio molto bene, ma non è abituato a farlo con un determinato carico.

D.O.M.S. causati da MOVIMENTO SCONOSCIUTO

Questo è il caso più frequente.

Quante volte ci è capitato di provare una nuova disciplina e pur essendo molto allenati nella nostra specialità, il giorno dopo è come se ci fosse passato un treno sopra.
Questo accade perché effettuiamo dei movimenti “nuovi” sia dal punto di vista muscolare ma soprattutto dal punto di vista nervoso, e cioè il nostro Sistema Nervoso Centrale, in quanto vengono prodotti elettroliti (ioni calcio), radicali liberi, reflusso di enzimi, che vanno a sovraeccitare i nocicettori muscolari. I neuroni così aumentano i segnali dolorifici al cervello.

ECCO SVELATO L’ARCANO!!!

Riguardo i D.O.M.S. c’è però un’altra leggenda da palestra, cioè che questi dolori siano causati da microlesioni presenti sul muscolo a seguito dell’allenamento.

Per contestare tale teoria è sufficiente notare che tali dolori spariscono quando iniziamo ad allenarci. Infatti è vero che l’allenamento causa danni al muscolo, ma è anche vero che l’afflusso di sangue ai muscoli, proprio dell’allenamento, porterà via i cataboliti che sovraccaricano i nocicettori muscolari.

D.O.M.S. E CORRETTO ALLENAMENTO

Anche se il dolore è “gratificante”, i D.O.M.S. non sono affatto correlati a un buon allenamento o alla crescita muscolare!

Un soggetto/atleta cresce solo e soltanto se migliora i parametri allenanti, quali;

  • VOLUME;
  • INTENSITA’;
  • DENSITA’.

ma soprattutto li varia progressivamente, aumentando i carichi ed il volume, diminuendo la densità.

Su tale argomento consiglio la lettura degli articoli:

Slide presa da : https://www.projectinvictus.it/doms/

Fonti:

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valentina.rossi91.dietista@gmail.com

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Nutrizionista a Isernia: Come la Dieta Influenza la Salute Mentale

Nutrizionista a Isernia: Come la Dieta Influenza la Salute Mentale

Introduzione

Se stai cercando una Nutrizionista a Isernia sei sul sito giusto!

Inoltre, se hai effettuato questa ricerca è perché hai deciso di intraprendere un percorso con una nutrizionista a Isernia, percorso che può essere:

  • Alimentazione personalizzata per dimagrire
  • Dieta per migliorare le perfomance sportive
  • iniziare a mangiare meglio.

Sappi che io posso aiutarti in tutti i casi.

Il trucco per intraprendere un percorso alimentare personalizzato è migliorare la connessione tra dieta e salute mentale e per me questo è un argomento molto interessante che ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo.

Numerosi studi dimostrano che la nostra alimentazione incide profondamente sull’umore e sul benessere mentale. In questo articolo, scoprirai come un nutrizionista a Isernia può supportarti nel migliorare la salute mentale attraverso una dieta equilibrata.

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Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

Nutrizionista a Isernia: L’Importanza della Salute Intestinale

L’intestino, noto come il “secondo cervello,” possiede una complessa rete di neuroni. Una flora intestinale equilibrata non solo migliora l’umore, ma previene anche problemi come ansia e depressione. Alimenti ricchi di probiotici, come yogurt e kefir, sono fondamentali per mantenere una flora intestinale sana.

Adottando una dieta che migliora l’umore, sarà più facile mantenerla nel tempo, ottenendo risultati duraturi senza il rischio di abbandonarla.

Grazie ai miei consigli, seguiremo un percorso alimentare personalizzato che ti aiuterà a raggiungere i tuoi obiettivi senza privazioni né cambiamenti radicali del tuo stile di vita.

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Consigli utili

Ecco a te qualche consiglio per migliorare lo stato mentale grazie alla dieta personalizzata.

Introduci più Nutrienti Essenziali:

  1. Omega-3: Questi acidi grassi, presenti in pesci come il salmone e le sardine, sono noti per i loro effetti benefici sul cervello e possono aiutare a ridurre i sintomi di depressione.
  2. Vitamine del Gruppo B: Le vitamine B6, B12 e l’acido folico sono cruciali per la produzione di neurotrasmettitori che regolano l’umore. Alimenti come cereali integrali, legumi e verdure a foglia verde sono ottime fonti.
  3. Antiossidanti: Frutta e verdura ricche di antiossidanti, come le bacche e gli spinaci, possono proteggere le cellule cerebrali dai danni ossidativi.

Alimenti da Evitare

Una dieta ad alta concentrazione di zuccheri raffinati e grassi saturi può esacerbare problemi come ansia e depressione. Ridurre il consumo di cibi processati e zuccherati può avere un impatto positivo sulla salute mentale.

Consigli Pratici

  • Includere Alimenti Fermentati: Alimenti come il kimchi, il miso e i crauti possono migliorare la salute intestinale.
  • Aumentare l’Assunzione di Fibre: Le fibre alimentari, presenti in frutta, verdura e cereali integrali, supportano una flora intestinale sana.
  • Ridurre il Consumo di Alcol: L’alcol può influenzare negativamente l’umore e la salute mentale.

Nutrizionista a Isernia e Salute Mentale: Conclusione

La relazione tra alimentazione e salute mentale è un’area di ricerca in crescita, ma è evidente che una dieta equilibrata è essenziale per il benessere complessivo. Seguire queste raccomandazioni può contribuire a migliorare il tuo stato d’animo e la tua salute mentale. Per un piano alimentare su misura, rivolgiti a un nutrizionista a Isernia.

Dietista Valentina Rossi

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COME DIMAGRIRE COL DIGIUNO INTERMITTENTE

COME DIMAGRIRE COL DIGIUNO INTERMITTENTE

DIGIUNO INTERMITTENTE: INTRODUZIONE

Ecco una versione ottimizzata per SEO del testo:

“Il digiuno intermittente, conosciuto anche come “Intermittent fasting“, ha guadagnato notevole popolarità di recente. Questo metodo ha rivoluzionato il modo di pensare, evidenziando che il digiuno, se gestito correttamente, può essere un efficace strumento per la perdita di peso. Inoltre, si è rivelato il protocollo ideale per migliorare l’inflessibilità metabolica. Esaminiamo i dettagli per capire meglio il suo funzionamento e i motivi della sua efficacia.”

DIGIUNO INTERMITTENTE: CHE COS’E’

Il digiuno intermittente comprende un’ampia categoria di strategie alimentari caratterizzate da un periodo di digiuno alternato ad un periodo di alimentazione.

Macroscopicamente, l’Intermittent Fasting si divide in due categorie principali: Intermittent Calories Restriction (ICR) e Time Restricted Feeding (TRF). Senza entrare troppo nei dettagli, l’ICR prevede giorni di digiuno totale o semi-digiuno alternati a giorni di alimentazione “ad libitum” all’interno di un certo periodo, solitamente una settimana. In questo approccio non ci sono limiti di quantità o restrizioni dietetiche particolari. Il TRF, invece, prevede finestre temporali più ristrette per l’alimentazione, alternate a periodi di digiuno all’interno delle 24 ore. Il protocollo più comune consiste in 16 ore di digiuno seguite da 8 ore di alimentazione.

DIGIUNO INTERMITTENTE: BENEFICI METABOLICI

Ma quali sono i benefici del digiuno intermittente?

A prescindere dal tipo di protocollo utilizzato, alla base dell pratiche dell’IF c’è l’idea di “costringere” il metabolismo energetico a shiftare da una condizione in cui le cellule sono fortemente dipendenti dal glucosio,e conseguentemente dall’insulina, ad una in cui diventano rilevanti altri carburanti metabolici, i grassi.

digiuno intermittente

L’essere umano utilizza sempre una miscela di substrati per produrre energia,e determinati tessuti preferiscono un carburante piuttosto che un altro. Proprio per la necessità di dover utilizzare un substrato energetico o l’altro, è importante che l’organismo sia in grado di effettuare lo “shift” tra i diversi carburanti: tale capacità è definita flessibilità metabolica.

Se riuscite a digiunare per diverse ore senza problemi, o se dopo un piccolo pasto in grado di stimolare i maniera rilevante i livelli di insulina non avete effetti collaterali ( sonnolenza, astenia e/o aumento del senso di fame) probabilmente avete una buona flessibilità metabolica.

In caso contrario, è molto probabile che siate metabolicamente inflessibili e che quindi il vostro corpo non è in grado di utilizzare i grassi a scopo energetico

E’ stato ampiamente dimostrato che il digiuno, e quindi anche i protocolli di digiuno intermittente, possono aiutare a migliorare la flessibilità metabolica, ovvero, insegnare al corpo ad utilizzare maggiormente i grassi in determinate situazioni.

Un altro grande vantaggio del digiuno è la possibilità di essere adattato alle esigenze di ognuno: a livello endocrino, la frequenza dei pasti o l’orario in cui questi vengono consumati nell’arco dell giornata, non ha alcuna influenza rilevante. Questo significa che tra il digiunare saltando la colazione o il pranzo o la cena non vi sarà alcuna differenza, scardinando quelle credenze per cui, ad esempio, non bisognerebbe saltare la colazione, considerato è il pasto più importante della giornata: è stato ampiamente dimostrato che la scelta tra il fare e il non fare colazione debba essere esclusivamente basata sulle abitudini e preferenze dell’individuo, in quanto non influenza assolutamente l’aumento o la perdita di massa grassa.

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Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

Digiuno Intermittente: BENEFICI SULLA SALUTE

Dal punto di vista della salute in generale, il digiuno sembrerebbe essere associato a :

  • Diminuzione del grasso e del peso corporeo.
  • Minor perdita di massa muscolare in una dieta ipocalorica
  • Diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue
  • Diminuzione dei livelli di insulina e aumento della sensibilità ad essa
  • Aumento della lipolisi e l’ossidazione dei grassi
  • Incremento della proteina di disaccoppiamento mitocondriale (aumento del dispendio calorico)
  • Aumento dei livelli di noradrenalina e adrenalina
  • Aumento dei livelli del glucagone
  • Aumento dei livelli del GH
  • Diminuzione dello stress correlato al cibo
  • Diminuzione dell’infiammazione sistemica cronica
  • Autofagia mitocondriale

INTERMITTENT FASTING: cosa devi sapere

Il digiuno intermittente è un programma abbastanza flessibile e permette a chiunque con qualsiasi tipo di alimentazione di seguirlo.

E’ necessario però fare alcune precisazioni.

IL DIGIUNO INTERMITTENTE FUNZIONA SE ALLA BASE C’E’ UN DEFICIT ENERGETICO

RAGGIUNGI I TUOI OBIETTIVI DI BENESSERE

Nella descrizione del protocollo di intermitting fasting, molti autori parlando di “iper-alimentazione controllata”, e questo è altamente fuorviante per chi crede che basti digiunare 16 ore per poi potersi ingozzare all’infinito.

Non è infatti il digiuno in sè a favorire il dimagrimento e i benefici metabolici, bensì il vantaggio derivante dal ristretto lasso di tempo in cui è possibile alimentarsi.

Effettuando ad esempio il protocollo 16/8, le 8 ore a disposizione per alimentarsi rendono maggiormente probabile un controllo calorico, anche mangiando ad libitum, che tenderà ad essere sicuramente minore rispetto ad una dieta comune. E non sto dicendo che le calorie non contano per dimagrire, tutt’altro: anche se tecnicamente questo approccio non prevede calcoli o restrizioni particolari, il deficit calorico, in un modo o nell’altro, si instaura.

IL DIGIUNO INTERMITTENTE NON E’ UN PROTOCOLLO ADATTO A TUTTI

In modo particolare il digiuno intermittente è sconsigliato a:

  1. Soggetti con patologie e/o che assumono farmaci, previa consultazione medica
  2. Bambini e adolescenti
  3. Donne in gravidanza/allattamento
  4. Soggetti che soffrono di disturbi del comportamento alimentare

Sopratutto per quanto riguarda il punto 4, è stato recentemente visto che alternare periodi di digiuno a periodi di alimentazione, possa addirittura esacerbare disordini del comportamento alimentare.

DIGIUNO INTERMITTENTE: ATTENZIONE A NON ESTREMIZZARE

Non ragionate con il “tutto o niente”, siate flessibili. Il metodo è sicuramente valido, e idealmente può essere portato avanti tutti i giorni e per lunghi periodi di tempo, ma nessuno vi chiede di essere così estremisti.

Quello che vi consiglio è innanzitutto di procedere per gradi iniziando con 1 giorno a settimana, utilizzando il metodo 16/8 che è il più flessibile, e raggruppando quello che avreste mangiato in una giornata nelle 8 ore concesse.

Una volta che avete preso confidenza con questa nuova abitudine, potreste ripeterla durante la settimana, 2,3, massimo 4 volte a mio parere, a seconda delle vostre esigenze e dei vostri impegni giornalieri.

SE VUOI SAPERNE DI PIU’ CONSULTA I MIEI SERVIZI

Non essendo una dieta, ma solo una modalità con cui questa può essere seguita, l’IF può essere applicato a qualsiasi protocollo alimentare; funziona bene per chi non ama fare 5-6 pasti al giorno, o per chi non ha tempo per cucina/preparare i pasti/ lavare i piatti etc.

Funziona molto bene anche per gli sportivi che attuano una ciclizzazione calorica e/o glucidica nell’arco della settimana: in questi casi, i giorni OFF potranno coincidere con le giornate di digiuno intermittente.

DIGIUNO INTERMITTENTE: CONCLUSIONE

Concludo precisando nuovamente che sì, è anche unottima soluzione per chi vuole dimagrire e migliorare la propria flessibilità metabolica, ma solo e soltanto se alla base vi è un deficit calorico.

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MENU’ SETTIMANALE 31 AGOSTO – 6 SETTEMBRE

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Menù settimanale, i buoni propositi di settembre

Avere una programmazione su cosa mangiare durante la settimana ha molti vantaggi, scoprili nella mia sessione “Menù SettimanalI”.

Settembre è già dietro l’angolo e io non so come questa estate mi sia potuta sfuggire così.

Ho sempre pensato al mese di Settembre come il mese per “ricominciare”, un po’ come il lunedì. I buoni propositi, dalla dieta, alla palestra, a obiettivi lavorativi, a obiettivi personali.. tutto da settembre. Ci carichiamo di speranze, di motivazione, di voglia di fare.. per poi veder svanire tutto poco dopo.

Siamo abituati a vedere sempre o bianco o nero. Tutto o nulla. Sgarro ogni giorno o sto a dieta tutta la settimana. Vado in palestra 6 volte a settimana o non ci vado affatto.

Perchè non proviamo, almeno per una volta, ad essere più flessibili?

Seguite il mio ragionamento. Ho passato l’estate a rilassarmi e a non pensare alla mia forma fisica. Mi sono goduta i sorrisi, le risate, il buon cibo e la buona compagnia. HO DEDICATO DEL TEMPO A ME STESSA. Questo mi ha portato a mettere su qualche chilo? E va bene così. Tornando alle mie abitudini, al mio lavoro, alla mia routine, quei chili andranno via da soli. Magari prediligerò prodotti freschi a discapito di quelli confezionati, tornerò a nutrire il mio corpo con cibi che mi piacciono ma che so che mi fanno anche bene, sarò più attiva e farò un po’ di movimento in più. Ma non farò di certo sacrifici, non limiterò la mia vita sociale, non dirò NO ad una serata con gli amici solo perchè “E’ Settembre e devo rigare dritto”.

Ricordate che le privazioni portano inevitabilmente a perdere il controllo.

Non dobbiamo rinunciare a nulla: nella giusta misura, possiamo davvero concederci tutto.

E allora, per questo Settembre, regalati la flessibilità!

Non essere severo con te stesso, non privarti di nulla, trova il tuo equilibrio. Ricorda che, se fai quello che hai sempre fatto, otterrai ciò che hai sempre ottenuto.

Per questo Settembre, cambia punto di vista: non caricarti di buoni propositi, cerca di tornare alla normalità senza essere estremista. Guarda cosa ho pensato per il menù di questa settimana, e se ti va, prendi ispirazione per mangiare in maniera sana e bilanciata, senza dover per forza rinunciare a qualcosa!

TABELLA ORGANIZER

LUNEDI’MARTEDI’MERCOLEDI’GIOVEDI’VENERDI’SABATODOMENICA
LatticiniLegumiCarnePesceLatticiniCarne
Conservata
Pesce
CarnePesceUovaLegumiPescePizzaUova

Per questa settimana, le frequenze delle fonti proteiche sono le seguenti:

  • Legumi: 2 volte
  • Carne bianca: 1 volta
  • Carne rossa: 1 volta
  • Carne conservata: 1 volta
  • Pesce: 4 volte
  • Uova: 2 volte
  • Latticini: 2 volte

Come specificato già in precedenza, non utilizzerò grammature, in quanto sono personali e non vi sarebbero di alcun aiuto, essendo adatte a me e al mio stile di vita. Nel menù non è compreso il pane, semplicemente perché varia a seconda di quello che mangio nell’arco della giornata o della verdura che consumo a cena, ma nella maggior parte dei casi è presente, anche se non specificato.

Non dimenticate di andare a seguirmi su Instagram: lì pubblico foto e stories dei pasti della giornata e, quando preparo qualcosa di particolare, delle ricette. Mi piace parlarvi di alimentazione in maniera chiara ma precisa, sottoponendovi a quiz sulle vostre conoscenze alimentari a cui seguono spiegazioni a riguardo. Lì vi rendo anche partecipi anche della mia vita, dei miei allenamenti, e soprattutto delle avventure del mio cane, Kira! Ci faremo delle grosse risate insieme, quindi cosa aspettate? Andate a seguirmi anche lì!

Dieta a Isernia
Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

Menù settimanale, la “LISTA DELLA SPESA

Per poter preparare le portate del menù settimanale, ecco la “lista delle spesa della settimana” (non sono comprese verdure, condimenti e spezie):

Legumi: ceci, lenticchie

Carboidrati: pasta, riso, riso venere, pane, patate, farina per pizza

Carne: pollo, manzo

Pesce: spigola, gamberi, merluzzo, cozze

Latticini e uova : mozzarella, ricotta, caprino, uova

Menù settimanale di questa settimana, ECCOLO!!!

LUNEDI

Pranzo – Pasta con crema di peperoni e ricotta

Cena – Straccetti di manzo in crosta di sesamo con valeriana

MARTEDI

Pranzo – Insalata di riso con ceci, melanzane e pomodorini

Cena – Spigola al forno con patate

MERCOLEDI’

Pranzo – Insalata di pollo, avocadi, spinacino e mais

Cena – Frittata di verdure al forno

GIOVEDI’

Pranzo – Riso venere con gamberi e zucchine

Cena – Polpette di lenticchie con verdure al forno

VENERDI’

Pranzo – Pasta al pomodoro + Insalata di caprino e pomodori secchi

Cena – Merluzzo con pomodorini

SABATO

Pranzo – Bresaola, rucola e grana

Cena – Pizza fatta in casa

DOMENICA

Pranzo – Spaghetti con le cozze

Cena – Uova al pomodoro con patate al forno

Per permettervi di fruire del mio menù settimanale, ho pensato anche di darvi i file per poterlo sempre avere a portata di mano.

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  • Dieta per la Corsa a Isernia: Ottimizza le Tue Prestazioni con l’Alimentazione Giusta

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  • ACIDO LATTICO E DOLORI DEL GIORNO DOPO: QUAL È LA CONNESSIONE?

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  • PROTEINE: FUNZIONE, FABBISOGNO E CURIOSITA’

    PROTEINE: FUNZIONE, FABBISOGNO E CURIOSITA’

    In questo articolo parliamo di proteine, un macronutriente molto importante per il nostro organismo e, a volte, sottovalutato. In modo particolare andremo a vedere qual è la loro funzione all’interno del nostro organismo, parleremo del loro specifico fabbisogno e vi racconterò di alcune curiosità che le riguardano. FUNZIONE DELLE PROTEINE Le proteine sono delle lunghe…


MENU’ SETTIMANALE 24 – 30 AGOSTO

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Menù settimanale, finiamo l’estate in bellezza

Scopri l’importanza di un Menù Settimanale:

Ultima settimana di agosto, ultimi giorni di mare, ultimi aperitivi in spiaggia e gelati dopo cena.. lo so a cosa state pensando: a come rimettervi in forma dopo le vacanze! Aperitivi, cene con gli amici, grigliate, fritture di pesce, pizze, e chi più ne ha più ne metta: in vacanza si sa, tutto è concesso; ma al rientro in città, con la ripresa dei normali ritmi quotidiani, è importante tornare a darsi delle regole, fosse anche solamente per sentirsi meglio.

Detto questo, non serve assolutamente fare troppe rinunce: per tornare in forma sono sufficienti alcuni gesti semplici, come una dieta sana ed equilibrata e il giusto movimento.

Lasciate stare diete detox, depurative o digiuni vari: il segreto per tornare in forma è quello di riprendere in mano la situazione e tornare alla normalità. Senza sacrifici estremi. Non ne avete bisogno.

Tutto ciò di cui necessitate è equilibrio, costanza e consapevolezza. Non esistono formule magiche: esistono le buone abitudini e la perseveranza! E guai a cadere nel tranello del sacrificio e della privazione: per stare bene, per essere in forma, non c’è bisogno di sacrificio.

Il benessere è un’equazione: non devi mangiarti tutta la torta, ma puoi averne un pezzetto. Non privarti di niente.

Menù settimanele: TABELLA ORGANIZER

LUNEDI’MARTEDI’MERCOLEDI’GIOVEDI’VENERDI’SABATODOMENICA
LegumiUovaLatticiniPesce
conservato
CarneUovaPesce
PesceCarnePesceCarneLegumiPizzaCarne
conservata

Per questa settimana, le frequenze delle fonti proteiche sono le seguenti:

  • Legumi: 2 volte
  • Carne bianca: 2 volte
  • Carne rossa: 1 volta
  • Carne conservata: 1 volta
  • Pesce: 3 volte
  • Pesce conservato: 1 volta
  • Uova: 2 volte
  • Latticini: 1 volte

Come specificato già in precedenza, non utilizzerò grammature, in quanto sono personali e non vi sarebbero di alcun aiuto, essendo adatte a me e al mio stile di vita. Nel menù non è compreso il pane, semplicemente perché varia a seconda di quello che mangio nell’arco della giornata o della verdura che consumo a cena, ma nella maggior parte dei casi è presente, anche se non specificato.

Non dimenticate di andare a seguirmi su Instagram: lì pubblico foto e stories dei pasti della giornata e, quando preparo qualcosa di particolare, delle ricette. Mi piace parlarvi di alimentazione in maniera chiara ma precisa, sottoponendovi a quiz sulle vostre conoscenze alimentari a cui seguono spiegazioni a riguardo. Lì vi rendo anche partecipi anche della mia vita, dei miei allenamenti, e soprattutto delle avventure del mio cane, Kira! Ci faremo delle grosse risate insieme, quindi cosa aspettate? Andate a seguirmi anche lì!

Dieta a Isernia
Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

Menù settimanale, facciamo la spesa

La lista delle spesa per questo menù settimanale è la seguente (non sono comprese verdure, condimenti e spezie):

Legumi: ceci, fave (Tahina per Hummus)

Carboidrati: pasta, riso, pane, patate, farina per pizza

Carne: pollo, tacchino, fettine di vitello

Pesce: salmone affumicato, tonno fresco, insalata di mare, scampi

Latticini e uova : mozzarella, feta, uova

Ed ecco a voi il menù settimanale di questa settimana!

LUNEDI

Pranzo – Pasta e ceci

Cena – Tonno alla piastra con verdure grigliate

MARTEDI

Pranzo – Pane tostato con uova e spinaci

Cena – Fettine di vitello alla pizzaiola

MERCOLEDI’

Pranzo – Pasta al pomodoro + Spiedini di feta e anguria

Cena – Insalata di mare con patate lesse al prezzemolo

GIOVEDI’

Pranzo – Riso freddo con salmone affumicato e rucola

Cena – Panino con tacchino grigliato, carote julienne, insalata e salsa allo yogurt

VENERDI’

Pranzo – Riso basmati + Spiedini di pollo con peperoni

Cena – Bruschette con hummus di fave e pomodorini

SABATO

Pranzo – Insalata di fagiolini e uova sode

Cena – Pizza fatta in casa

DOMENICA

Pranzo – Spaghetti al sugo di scampi

Cena –  Prosciutto e melone + insalata mista

Il menù settimanale, la lista della spesa e il prospetto vuoto, sono disponibili anche in formato .pdf

Ottieni i Risultati che vuoi!

Iniziamo questo viaggio insieme, verso la tua consapevolezza alimentare.

valentina.rossi91.dietista@gmail.com

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